Maxiemendamento, avanti sulle liberalizzazioni

Riforma degli Ordini entro 12 mesi non più con legge ordinaria ma tramite un più veloce dpr, via libera alle società di professionisti con partecipazione del capitale in forma minoritaria ed eliminazione dei tariffari minimi nell'erogazione delle prestazioni. Sono i provvedimenti di punta che in tema di liberalizzazione delle professioni dovrebbe contenere il maxiemendamento alla legge di stabilità, approvato l'altra notte dal governo negli indirizzi fondamentali ma ancora da scrivere nei dettagli di sostanza. Di qui l'obbligo del condizionale, perché al momento anticipazioni e ipotesi non possono ancora fare affidamento su un testo scritto, neanche in forma di bozza. Da quello che trapela, in ogni caso, le misure in arrivo sul fronte professioni mischiano conferme e novità in disegual misura. Tra le prime c'è quel via libera alle società di professionali con allegata l'apertura al capitale di cui s'era già parlato nei giorni scorsi a proposito del decreto sviluppo (vedi Doctornews del 27 ottobre). L'idea, in sostanza, è quella di accrescere la concorrenza tra professionisti dando semaforo verde alla costituzione di società di servizi professionali. Al loro interno potranno anche militare soci per "prestazioni tecniche" o di capitale, ma soltanto con quote di minoranza e senza partecipazione negli organi di amministrazione della società. Tali società, inoltre, dovranno essere iscritte a un Ordine e l'esercizio in via esclusiva dell'attività professionale rimarrà riservato ai soci professionisti. L'altra misura già annunciata da giorni è quella riguardante l'abolizione dei tariffari minimi. Con tutti i "forse" del caso, il maxiemendamento dovrebbe, infatti, riscrivere la Manovra bis dell'agosto scorso, che all'articolo 3, comma 5, preservava i tariffari limitandosi ad ammettere pattuizioni «anche in deroga»; la nuova formulazione, invece, dovrebbe escludere del tutto i cosiddetti minimi professionali con la sola eccezione dei contenziosi o di mancati accordi scritti tra le parti. E infine la novità, quella relativa alla riforma degli ordini che il governo vorrebbe accelerare e portare a compimento entro un anno affidandone le sorti a un dpr anziché alla solita legge ordinaria. Si vedrà nei prossimi giorni i dettagli del provvedimento, i contorni in ogni caso dovrebbero rimanere quelli della Manovra di Ferragosto con le aperture "regolate" su accesso ed esercizio della professione. Un altro condizionale, tanto per cambiare.

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